CORRIDOIO SUD / SCENA 03

CHIOSTRO
CICLO DI AFFRESCHI

CORRIDOIO SUD
SCENA 03

TITOLO: Resurrezione miracolosa di un defunto durante una cerimonia funebre

AUTORE: Giuseppe Fatiguso1, 1926

TECNICA: intonaco dipinto ad olio

La raffigurazione è l’istantanea della resurrezione miracolosa4 di un defunto. All’osservatore novecentesco l’artista può non dover offrire contenuti dichiaratamente narrativi, ma didattici, porre il focus sul gesto simbolico del Santo e lasciarne intuire l’effetto. La scena è ambientata nell’interno di una chiesa classicheggiante, caratterizzato da una pavimentazione moderna, tipica dell’autore (evoluzione del pavimento a scacchiera, primo esempio di un sistema di coordinate che realizza il moderno spazio sistematico nell'ambito artistico). In primo piano, il Santo benedicente, che appare, fuoriuscendo da una nube, davanti all’altare e richiama in vita il defunto, di cui si intravedono solo i piedi e le gambe coperte sul feretro. Davanti a lui, inginocchiata, una figura maschile in atto di implorazione; intorno alla salma, in primo piano, una figura con le mani giunte, commossa alla visione del Santo, e dietro, una donna vestita di nero, presumibilmente la vedova, stupita alla visione, mentre un anziano, che regge un cero acceso, non si è ancora accorto dell’apparizione, ma è colto in un momento di rammarico. Sul fondo, sotto uno degli archi della navata laterale, quattro fedeli che osservano stupiti l’avvenimento.

La costruzione prospettica dello spazio pittorico, sebbene alcune incongruenze (Fig.1 B/N), può essere agevolmente ricondotta ad una proiezione centrale (Fig.2). Questo elemento, in particolare, rivela il sostanziale cambio di epoca e padronanza della tecnica dell’autore novecentesco.

Fig.1/2 Costruzione prospettica originale e ricostruzione prospettica con un unico punto di fuga

COMMITTENZA

In alto, sulla finta trabeazione si legge :

"AD(MODU)M PROVIDUS [AC MAGNIFICU]S VIR PETRUS LANGERI(US)  [TERRE TI]TI"3

(trad.: "A devozione del provvido e magnifico uomo Pietro Lancieri, della terra di Tito”).

Al centro compare lo stemma gentilizio del devoto donatore:

RESTAURI

La parete era ricoperta da uno spesso strato di fissativi alterati, che rendevano illeggibile il dipinto.

Sono stati effettuati interventi di rimozione dei fissativi alterati, stuccatura a livello, reintegrazione pittorica con acquerelli sottotono per le piccole abrasioni e lacune, a tono sulle stuccature.

Alfa Restauri S.n.c., 20112

Note

1 Cfr. MARTA RAGOZZINO, La decorazione del convento, in Il venerabile convento di Santo Antonio nella terra del Tito, a cura di VALERIA VERRASTRO, Calice Editori, 2013.

2 PAOLA VITAGLIANO, Gli affreschi restituiti: l’intervento di restauro, in Il venerabile convento..., op.cit.

3 la scritta completa è riferita da Don Nicola Laurenzana in: DON NICOLA LAURENZANA, Tito. Storia, vicende, personaggi, usi e costumi, fede, Moro, 1989.

4 Per i miracoli cfr. EMANUELE DE AZEVEDO, Vita del taumaturgo portoghese S. Antonio di Padova, 2a edizione, Bologna, 1790 - Scaricabile gratuitamente su google play.