CORRIDOIO NORD / SCENA 02

CHIOSTRO
CICLO DI AFFRESCHI

CORRIDOIO NORD
SCENA 02

TITOLO: S. Antonio resuscita un giovinetto

AUTORE: autore ignoto1, 1606-1607

TECNICA: affresco, mezzofresco

La scena corale rappresenta il miracolo3 della resurrezione di un giovanetto di nobili origini, suggerite dall’eleganza dell’abbigliamento dei protagonisti e dall’ampiezza degli interni, a seguito dell’apparizione miracolosa del Santo, che domina dall’alto, avvolto nella luce miracolosa.

Il fervore è reso attraverso un dialogo concitato di volti e di mani fra i protagonisti: il Santo col giglio in mano e con l’altra benedicente, il fanciullo attorniato dai genitori, entrambi col capo cinto da una corona, a destra, e a giudicare dagli abiti, da due nobildonne, una chinata su di lui, l’altra all'estrema sinistra, con le mani giunte in segno di riconoscenza, e da un’inserviente, che mostra a quest’ultima il bimbo tornato in forze.

La rappresentazione è inquadrata dalla seicentesca finta architettura all'antica, sulla cui trabeazione sono incastonati due medaglioni, a sinistra raffigurante S. Tolomeo, a destra S. Simone e S. Giuda, e, al centro, lo stemma del committente.

Lo spazio pittorico, costruito su una prospettiva sempre meno incerta (Fig.1 B/N), riconducibile ad una proiezione centrale ad un unico punto di fuga, collocato in corrispondenza della mano sinistra del Santo, (Fig.2) è modulato su un interno articolato, in cui, in primo piano c’è un tavolo, su cui è adagiato il ragazzino, reso più confortevole da due cuscini damascati, e sui lati, a rafforzare le fughe prospettiche, simmetricamente, due sedie; in secondo piano una parete piena stuccata, sfondata sui due lati, ancora simmetricamente, da due archi; in fondo, si intuisce un ulteriore vano a separare l’ambiente di scena dal paesaggio aperto che s’intravede da una bifora; sulla parete destra una porta conduce in un altro vano.

Fig.1/2

Sul paesaggio collinare inquadrato dalle bifore campeggia il tema ricorrente delle rovine, innestato in uno skyline che ricorda i paesaggi montani dolomitici, luogo di origine di Girolamo Todisco1, a cui si avvicina l’impostazione generale della seconda campagna decorativa del chiostro (1606-1607) e questo corridoio in particolare.

Particolare paesaggistico

Vista di Abriola

COMMITTENZA

Il riquadro fu offerto da Paolo Greco di Tito. L’iscrizione riporta:

"AD(MODU)M PROV(IDU)S VIR PAUL(US) GRECUS TITANUS "

(trad.: "A devozione del provvido uomo Paolo Greco, titese”).

Al centro della scena, lo stemma del devoto donatore:

RESTAURI

La parete era stata sottoposta ad un intervento di pulitura recente e si presentava leggibile e in discreto stato di conservazione. Sono state effettuate pulitura, stuccatura, reintegrazione pittorica con acquerelli sottotono per le piccole abrasioni e lacune, a tratteggio sulle stuccature

Alfa Restauri S.n.c., 20112

Note

1 Cfr. MARTA RAGOZZINO, La decorazione del convento, in Il venerabile convento di Santo Antonio nella terra del Tito, a cura di VALERIA VERRASTRO, Calice Editori, 2013.

2 PAOLA VITAGLIANO, Gli affreschi restituiti: l’intervento di restauro, in Il venerabile convento..., op.cit.

3 Per i miracoli cfr. EMANUELE DE AZEVEDO, Vita del taumaturgo portoghese S. Antonio di Padova, 2a edizione, Bologna, 1790. Scaricabile gratuitamente su google play.

4 Cfr.  https://goo.gl/maps/Xu6Cg4mDtRu